Sul quotidiano La Stampa di domenica 1 giugno è comparso un articolo di Lorenzo Rotella dedicato alla petizione che chiede più attenzione da parte del Comune di Novara per il quartiere di Sant’Agabio per avere più pulizia, più sicurezza e tempestive manutenzioni per il verde e gli spazi pubblici.

Nel quartiere Sant’Agabio, il più popoloso di Novara, circola da un mese una petizione rivolta al sindaco Alessandro Canelli con cui un gruppo di cittadine e cittadini chiede più cura e bellezza per la periferia più grande della città. I promotori si presentano come «una comunità di persone che vogliono spazi accoglienti, dignitosi, capaci di proteggere soprattutto i più piccoli e i più fragili». La petizione, che è sostenuta dal gruppo civico «Demos – Democrazia solidale» guidato dal consigliere comunale e capogruppo di «Insieme per Novara» Piergiacomo Baroni, ha raccolto finora trecento firme con vari gazebo e quasi mille online. Nel testo sono elencate una serie di richieste, suddivise in tre argomenti: degrado urbano, sicurezza, cura del verde e degli spazi pubblici.

In lista ci sono due richieste specifiche per affrontare il degrado urbano : fare «prevenzione e contrasto sistematico all’abbandono dei rifiuti, a partire da zone sensibili come quelle attorno alle scuole» e pulire «le strade principali e, soprattutto, quelle secondarie in cui lo spazzamento e il lavaggio sono assenti o inadeguati».

Per quanto riguarda la sicurezza, «vogliamo un’illuminazione efficiente e funzionante nelle strade; un territorio presidiato regolarmente dalle forze dell’ordine; marciapiedi percorribili e sicuri per tutti; il ripristino del muro transennato in via Leonardo da Vinci, tramite un accordo con RFI che attendiamo da molti anni».

Circa la cura degli spazi pubblici e del verde: «Chiediamo che vengano curati i parchi e che siano realizzati spazi adatti soprattutto agli adolescenti. Servono anche soluzioni sostenibili per non abbattere gli alberi, progettando invece una piantumazione necessaria per combattere le isole di calore».

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