I sezione - Editoriale del Presidente Demos Mario Giro
II sezione - Approfondimento del mese 
III sezione - Rassegna stampa
IV sezione - Aggiornamenti dai territori
 
 
 
I. Editoriale Mario Giro - Presidente Demos
 
 
 
Uno sguardo al quadro politico
L’inattesa elezione di Elly Schlein alla  segreteria del PD è certamente un fatto importante dopo il lungo periodo di incertezze del post-Renzi. Possiamo dire che – come si è visto nel question time - lo scontro Meloni/Schein è uno schema che vedremo spesso. Se ciò può chiarire alcuni aspetti della tenuta delle minoranze, ciò non risolve tuttavia la questione generale di cosa sarà in futuro l’opposizione e di come quest’ultima potrà essere di nuovo competitiva, cioè in grado di battere la destra.
Per ciò che concerne il PD resta aperta la questione se la nuova segretaria sarà in grado di “addomesticare” i potentati locali del PD che –come sapete bene- sono la vera spina nel fianco del partito e di tutta la coalizione: cioè ceti politici inamovibili e incapaci di allargare ad altri, che preferiscono perdere ma restare soli con sé stessi. Le sconfitte nel Lazio e in Lombardia sono state un’ulteriore prova di tale limite del PD: non voler nemmeno considerare la possibilità di alleanze più larghe o distruggere quelle passate.
Ma in generale va detto che manca in tutto il centro-sinistra ampiamente inteso una vera
cultura politica coalizionale. Tra PD, M5S, Terzo Polo e forze minori non c’è vero dialogo né tanto meno esperimenti di programmazioni comuni. Esiste solo un meccanismo di rapporti di forza senza più alcuna idealità.
Sui territori vediamo quanto rimanga incerta la relazione tra PD e M5S: entrambi sanno che sono destinati ad allearsi ma non vogliono farlo se non in posizioni di forza. Ancora più complessi i rapporti con il Terzo Polo che dal canto suo è in piena rivisitazione: a breve avremo un unico partito, un nuovo congresso e forse anche un nuovo simbolo e una nuova leadership.
Anche le forze minori sono in fibrillazione: se a livello centrale Articolo 1 è stabilmente rientrato nel PD, ciò non è vero in tutte le regioni; la federazione Sinistra Italiana/Verdi scricchiola in più di un territorio; la nuova leadership di +Europa (Magi segretario e Pizzarotti presidente) potrebbe preludere ad un nuovo spostamento del partito verso il Terzo Polo.
In tali condizioni dobbiamo chiederci cosa può fare Demos, che inizia ad avere risultati interessanti seppur limitati. Le regionali del Lazio ci hanno visto raddoppiare i consensi a Roma e aumentarli nel resto della regione, pur senza eletti. I nostri candidati in Lombardia (2 nella lista Moratti e 2 in quella Maiorino) hanno avuto risultati encomiabili. Ci stiamo preparando alle prossime regionali sarde e alle comunali a Catania, Ivrea e altrove.
La prima cosa da fare è continuare a presentare le nostre liste laddove è possibile: più siamo presenti e più saremo visibili e presi in considerazione. Esserci alle elezioni è il modo migliore per farci conoscere e attrarre consensi.
In secondo luogo fare alleanze, sia quando siamo troppo deboli per andare da soli, sia per rafforzare con la nostra presenza tutta la coalizione o parte di essa. Su questo terreno si possono sperimentare anche alleanze inedite, fatti salvi i nostri valori.
In terzo luogo intercettare i delusi, chi lascia i partiti più grandi o chi ha smesso di andare a votare: è uno dei segnali più belli dell’esistenza di Demos, quella cioè di recuperare consenso democratico laddove esso è in calo.
Infine uscire in pubblico sui nostri temi. Ormai c’è una quantità di materiale e di idee che
permettono a ciascuno di noi di esprimere le nostre posizioni in pubblico in maniera seria e propositiva. Copiamoci a vicenda nello sforzo di dire all’opinione quello che pensiamo sui grandi temi nazionali e su quelli locali. Il lavoro che stiamo facendo contro l’autonomia differenziata o sul diritto all’abitare sono degli esempi.
Recentemente è riemerso il dibattito sulla necessità o meno di un “partito cattolico”. Su tale argomento a noi preme sia affermare la nostra presenza, che già si è cimentata con
gli elettori, sia ribadire i nostri valori. Ci distinguiamo perché abbiamo sin dall’inizio messo i temi della Laudato Si e della Fratelli Tutti di papa Francesco tra i nostri punti programmatici e il nostro sfondo ideale. Non si tratta di ricostruire vecchie impalcature né si può fare il nuovo con il vecchio. Ciò che serve è una forte – direi radicale - presenza sui valori che condividiamo, come si è visto sul tema della pace e su quello dei migranti.
Chiudo con un ricordo sui rifugiati affogati in mare davanti a Cutro: ancora una volta le autorità italiane hanno dimostrato tutta la loro inadempienza davanti alla necessità urgente di salvare vite umane. In questo caso il governo ha anche dimostrato tutta la sua insensibilità davanti alla morte di poveri innocenti. Il tentativo di dare la colpa ai rifugiati stessi o ai loro salvatori (dalla criminalizzazione delle ONG in poi fino a oggi) è qualcosa di insopportabile e scandaloso, a cui opporsi con tutta la forza che abbiamo. Dalla tiepidezza della sinistra all’arroganza della destra, su questo tema possiamo dire che siamo i soli o quasi a volere che sia preservata in Italia la tradizione umanistica e cristiana del nostro paese, che non può accettare che i bambini muoiano con le loro madri nell’indifferenza generale.
Un caro saluto e buona Pasqua a tutti!
 
Il Presidente
Mario Giro
 
 
 
II. Approfondimento del mese
 
 
Autonomia differenziata
Abbiamo chiesto al nostro Gianni La bella, Professore di storia contemporanea, di approfondire un tema che sta dividendo l'opinione pubblica, quello sull'autonomia differenziata.
"Il Consiglio dei Ministri ha salutato con un fragoroso applauso il 2 febbraio scorso l’approvazione di un Disegno di legge quadro sull’autonomia differenziata, ispirato da una interpretazione unilaterale e parziale dell’art. 116, terzo comma della Costituzione. Le conseguenze della trasformazione in legge del Ddl del Ministro Roberto Calderoli, saranno molteplici, ma soprattutto nefaste "...
 
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III. Rassegna stampa
 
 
 
da Avvenire
Pubblicato: 14 marzo 2023
 
IV. Aggiornamenti dai territori
 
 
Demos Campania
 
 
Demos Emilia-Romagna
 
 
Assessora Franca Martinelli - il discorso alla manifestazione per la Pace
"È solo da poche ore che ho partecipato alla marcia notturna Perugia Assisi organizzata dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e I Diritti Umani, marcia nella quale, insieme ad alcuni amici, ho voluto portare la presenza dei budriesi. Abbiamo camminato di notte, sapendo che per molti la notte è dura da troppo tempo, abbiamo camminato nel freddo pensando a chi non ha legna né affetti con cui scaldarsi. Perchè Budrio c'è, soprattutto quando si tratta di difendere i diritti di tutti, di difendere i diritti dei più deboli come i bambini che in Ucraina sono stati privati della vita o dei loro genitori.
La marcia notturna Perugia Assisi è stata un'esperienza importante, che ho voluto fare a tutti i costi, come segno di un impegno continuo dell'Amministrazione verso il valore della Pace. Proprio in questi giorni Budrio è stata trasformata in un museo a cielo aperto. Sì perchè, per chi non li ha ancora visti, attaccati alle vetrine dei negozi ci sono i poster della pace prodotti dagli studenti della scuola media, condivisi con la cittadinanza in questa settimana simbolica a un anno dall'inizio del conflitto in Ucraina.
E per la realizzazione di questa iniziativa ringrazio la grande collaborazione e sensibilità dei negozianti, di PRO LOCO Budrio e dell'Associazione Lions.
Quella trascorsa è stata una notte che ha voluto sfidare metaforicamente la notte dell'indifferenza di chi pensa che non ci sia nulla da fare e da tentare per terminare il massacro di tante vite umane, è stata una notte che ha voluto trasformare la notte della guerra con la notte della fraternità, tante persone che scambiandosi pensieri e riflessioni sono divenuti un'assemblea itinerante.
E a chi dice che le marce non servono a nulla, rispondiamo che le migliori rivoluzioni sono nate da gesti non violenti come quelli di San Francesco, quelli di Gandhi, quelli di Nelson Mandela.
Ed ora passo alla seconda parte del mio discorso giocando con un acronimo. Pace si può coniugare con diverse parole, io ho scelto queste:
P come politica: la politica è l'unica alternativa alla guerra, è la composizione attraverso il dialogo, è la diplomazia che prepara il terreno fertile per fare nascere le condizioni del dialogo.
A come accoglienza: quella che i cittadini budriesi hanno saputo dimostrare in questo anno accogliendo nelle proprie case la popolazione ucraina fuggita dalla morte.
C come Cessate il fuoco: la mozione inviata a tutti i Comuni d'Italia, scritta con le parole di papa Francesco, affinché venga messa all'ordine del giorno da tanti più Consigli ed inviata al Presidente italiano, europeo e all'ONU. E come educazione: l'educazione è l'investimento migliore per una pace preventiva, individuale e collettiva (sono parole del presidente della CEI - Conferenza Episcopale Italiana, l'arcivescovo Zuppi). E in questa direzione pedagogica va anche la nostra amministrazione con i progetti in essere nei diversi ordini di scuola di Budrio affinchè nei pensieri e nelle fantasie dei ragazzi di Budrio ci sia la pace
." 
 
 
Demos Lazio
 
 
Demos Piemonte
 
Gian Franco, Anjela “Ci mandano via. Ora dove vivremo?”La disperazione di due famiglie di via Pianca
 
da La Stampa Novara
Pubblicato: 4 marzo 2023
 
 E’ il termine ultimo entro il quale dovranno essere liberate le palazzine di via Pianca, via Bonola e via Calderara. Ma resta il problema dei 16 nuclei abusivi, che chiedono una casa.
 
da Corriere di Novara
Pubblicato: 13 marzo 2023
Siamo a un bivio, o liberismo o futuro
Una riflessione di Grazia Baroni sulla compatibilità del liberismo con un futuro rispettoso dei diritti delle persone e dell’ambiente.
 
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