I sezione - Editoriale del Presidente Mario Giro
II sezione - Approfondimento del mese 
III sezione - Rassegna stampa
IV sezione - Aggiornamenti dai territori
 
 
 
I. Editoriale Mario Giro 
 
 
 
Cari amici,
purtroppo dobbiamo assistere ad una nuova guerra che peggiora il quadro internazionale: la ripresa del conflitto tra israeliani e palestinesi a Gaza. Questa guerra, iniziata di nuovo il 7 ottobre con l’assalto di Hamas, l’uccisione di oltre 1200 civili israeliani e il rapimento di circa 220 persone tra cui almeno 20 bambini, molte donne e anche anziani, pensiamo di conoscerla. Infatti tante volte negli anni passati abbiamo assistito alle sue terribili puntate, con tante vittime e nessuna soluzione. Molti fra noi hanno partecipato a manifestazioni sul conflitto arabo-israeliano; altri hanno avuto delle simpatie per l’una o per l’altra parte; in altri casi ancora siamo rimasti confusi senza sapere cosa pensare.
Vorrei dirvi che l’errore peggiore che si possa fare davanti a tali tragedie è schierarsi. Dopo 75 anni di guerra e nessuna soluzione, cercare il torto o la ragione non ha senso; cercare chi ha più ragione dell’altro o legare il nostro giudizio ad una posizione di parte non serve a nulla e rischia di essere insensibile. Tutti hanno le loro ragioni e nessuno ha ragione. Se dobbiamo schierarci lo facciamo per la fine dei combattimenti e per la tregua. Solo la pace ottenuta dal negoziato politico potrà dare sicurezza a Israele e uno stato ai palestinesi. In questa guerra tutti hanno torto, anche la comunità internazionale e anche la nostra Europa e l’Italia. Hanno avuto torto israeliani e palestinesi quando hanno negato una speranza alla pace: gli uni cercando di strappare di più magari con la violenza; gli altri tentando di concedere sempre di meno anche loro con la forza delle armi e dell’umiliazione. Hanno avuto torto i nostri paesi quando se ne sono disinteressati e hanno creduto che la questione fosse risolta. Dopo tutti questi anni di guerra Israele ha più sicurezza? Assolutamente no, anzi: è più insicura che mai, soprattutto se la guerra diventasse regionale. Dopo le barbare uccisioni del 7 ottobre forse i palestinesi vedono il loro stato più vicino? Assolutamente no, anzi la solidarietà del mondo per la loro causa è meno forte di ieri. È necessario uscire dalla trappola della tifoseria e affermare quanto la guerra sia inutile, ancor prima di essere orribile, criminale e moralmente ingiusta.
Credo che come Demos questa sia la logica che dobbiamo difendere nelle manifestazioni che ci sono in giro per l’Italia. Noi crediamo che Israele abbia diritto ad esistere senza paura e nella sicurezza: così ha votato l’ONU nel 1948. Sfortunatamente i palestinesi, mal consigliati dai loro padrini arabi del tempo, non accettarono quella decisione e così facendo non accettarono il loro stato che la risoluzione gli offriva. Lì inizia la guerra con varie puntate che conosciamo e che non voglio ripercorrere. L’essenziale oggi è non cercare la ragione ma ricostruire un clima di dialogo perché sia possibile riavvicinarsi. Lo facciamo anche per proteggere le comunità ebraiche europee e italiane: non vogliamo che questa crisi si ritorca anche contro di loro. Vi prego di assicurare alle comunità ebraiche delle vostre città tutta la vostra solidarietà attiva. Possiamo criticare le decisioni del governo di Israele ma non  dimentichiamo mai che l’Italia si macchiò di complicità coi nazisti abbandonando i propri ebrei alla follia della Shoà: tale crimine non va mai più ripetuto.
Questa guerra tra israeliani e palestinesi è per noi fondamentalmente una guerra contro i bambini: bambini uccisi in culla nei kibbutz; bambini rapiti; bambini bombardati a Gaza. In queste ore il conflitto rischia di generalizzarsi con il coinvolgimento di Cisgiordania, Hezbollah e Iran.
Demos deve chiedere ai dirigenti nazionali e locali del nostro paese di fare tutto ciò che è possibile per liberare i rapiti, fermare i bombardamenti ed evitare l’escalation.
Che l’Italia parli e parli forte: c’è ancora una possibilità per fermare la guerra mondiale a pezzi che papa Francesco aveva previsto e che si sta materializzando davanti ai nostri occhi.
 
Un caro saluto,
Mario Giro
 
 
 
II. Approfondimenti del mese
 
 
L'Uomo e la Macchina
 a cura di Luigi Campanella, Professore Ordinario di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
 
L'automazione ha storicamente spiazzato il lavoro umano nelle fabbriche.
Gli strumenti di Intelligenza Artificiale stravolgeranno il mercato del lavoro connotando come superati ed obsoleti alcuni mestieri e le relative formazioni o al contrario queste saranno implementate ed arricchite con i relativi vantaggi di produttività? Per rispondere a questa domanda sono stati fatti veri e propri esperimenti che hanno fornito questo risultato: le tecnologie di IA calate su lavoratori educati ed istruiti ad un certo mestiere producono effetti migliorativi con incrementi qualitativi e quantitativi...
 
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III. Rassegna stampa
 
 
Repubblica | Dieci anni fa il naufragio di Lampedusa, Pietro Bartolo: "Quel bambino morto mi torna in sogno e mi rimprovera: 'Perché non mi hai salvato?'"
 
La video intervista al nostro eurodeputato Pietro Bartolo: "Mi creda ho visto tante cose così brutte, atroci che spero nessun uomo debba vedere". Qui ricorda il Naufragio del 3 ottobre 2013, che provocò la morte di 368 persone a poche miglia dall'isola. Una delle più gravi catastrofi marittime avvenute nel Mediterraneo dell'ultimo secolo. I superstiti furono 155, di cui 41 minori. Da allora sono passati dieci anni. "Il primo giorno arrivarono 111 sacchi, che contenevano il corpo di persone da identificare. Ho pregato che il primo non fosse un bambino, ma non sono stato ascoltato. Quel bambino torna ancora nei miei incubi, chiedendomi perché non lo ho salvato".
 
👉🏻Clicca qui  per ascoltare l'intervista
Una bellissima riflessione del nostro Mario Giro sulla guerra israelo-palestinese: ripudiare l'odio è l'unica cosa giusta da fare.
 
La vendetta è una vertigine che può portare lontano. Davanti a tale dilemma si trova Israele oggi. La cosa più insulsa da fare ora (soprattutto per chi non è direttamente coinvolto) è cercare chi ha ragione.
In una guerra che dura 75 anni, nessuno può averla.
 
Sole 24Ore | Roma, studenti in tenda davanti alla Camera contro la Manovra
 
 
 
 
 
 
Un gruppo di studenti ha piantato tende nel centro di Roma, davanti alla Camera dei Deputati, in Piazza Montecitorio. È una protesta dell'Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi che nasce dalla Legge di bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Diversi politici hanno incontrato e solidarizzato con gli studenti tra cui il nostro Paolo Ciani: "I giovani universitari sono arrivati a Montecitorio questa mattina con le loro tende. Penso che non bisogna adulare i giovani o parlar di loro a vanvera, ma prendere provvedimenti utili a migliorare la loro vita."
 
 
Il decreto-legge n. 133 del 2023, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, presenta diversi rilievi di incostituzionalità. Tutti i provvedimenti adottati in materia di immigrazione dall'attuale Governo, dal decreto Cutro, a quello che ostacola e punisce chi vuole soccorrere vite in mare; dietro tutti questi provvedimenti è sotteso un pensiero: che i migranti siano cittadini di serie B o, peggio, subpersone.
 
Il 16 ottobre 1943 è una delle pagine più buie della storia della  città di Roma, del nostro Paese, sicuramente la più buia per la comunità ebraica di Roma. Sono passati ottant'anni da quel sabato 16 ottobre 1943 quando gli ebrei romani furono rapiti dalle loro case e avviati ai campi della morte.
 
Periferie, la Commissione parlamentare bicamerale visita Primavalle. Tra I rappresentanti di Montecitorio e Palazzo Madama, anche il nostro segretario Paolo Ciani. La Commissione si è recata al locale commissariato e in seguito al mercato rionale.
Testimoniare presenza e attenzione da parte delle istituzioni, questo il senso della visita della Commissione parlamentare d'inchiesta per le periferie nel quartiere di Primavalle a Roma.
 
IV. Aggiornamenti dai territori
 
 
Demos Campania
 
 
 
Bagnoli: 20 ottobre 1990 – 33 anni di sprechi di Stato
Il contributo della nostra Consigliera Regionale Roberta Gaeta

Il 20 ottobre, ricorre una data importante per la città di Napoli, 33 anni fa, esattamente il 20 ottobre 1990, con l’ultima colata, viene spenta l’«area a caldo» dell’ex Italsider di Bagnoli.
Cosa è accaduto in trentatré anni in quella che doveva essere trasformata, nelle intenzioni, in un'area con una forte vocazione turistica, quella che doveva essere la rinascita della città di Napoli, il cuore economico e pulsante di una Napoli che in quei tempi faticava a lasciarsi alle spalle le faide della Camorra, il terremoto, il brigantaggio e la diffusa disoccupazione.
A distanza di trentatrè anni, restano solo i cantieri di quella rivoluzione ambientale, che sembra ancora lontanissima dal doversi realizzare.
Siamo alle solite, miliardi di lire, milioni di euro, sprecati. Opere incompiute, ferme li da decenni, ne elenco alcune: la Porta del Parco, che nell’intento del progetto doveva diventare un centro integrato per il turismo, con piscine termali; il Parco dello Sport, con una pista ciclabile e campi sportivi; l’Acquario tematico per le tartarughe marine; il Parco urbano, con tanto di spiagge e il un porto turistico; Napoli Studios, che avrebbe dovuto ospitare la filiera delle produzioni cinematografiche; il Polo Tecnologico dell’Ambiente, un centro di eccellenza tecnologico in campo ambientale; la Linea 6 e 8 della metropolitana, con il prolungamento della linea Mostra-Mergellina, mentre la Linea 8, invece, nelle intenzioni era una nuova linea: partendo dal capolinea sotterraneo di Campi Flegrei della Linea 2.
Già, ma per realizzare tutto questo era necessario bonificare tutta l’area, compresi i terreni, il mare, il fondale e la cosiddetta linea di costa, che avrebbe dovuto ospitare anche spiagge pubbliche.
Ebbene, a distanza di oltre 33 anni, il risultato è sotto gli occhi di tutti, pur avendo investito miliardi di vecchie lire, milioni di euro, e le innumerevoli passerelle di ogni Governo che si è succeduto fino ad oggi. Eppure di sprechi ve ne sono stati moltissimi, fin quando fu decisa la chiusura progressiva della fabbrica. Basta pensare che già nel 1983, appena due anni dopo l’ammodernamento degli impianti, il Comitato per la Siderurgia ne prevede, incredibilmente, la chiusura progressiva.
E così come cantava Eduardo Bennato proprio nel 1989, inizia il “Vendo Bagnoli”, ma forse sarebbe stato corretto “Svendo Bagnoli”. Ad esempio la colata continua venne venduta alla Cina, l’altoforno 5 all’India, i forni a calce alla Malaysia; nel 2001, il moderno treno di laminazione alla Cina e così via. La “svendita” dei macchinari fruttò allo Stato circa venti miliardi di lire, contro i circa 1200 miliardi investiti a metà degli anni ‘80 per adeguare e ammodernare l’impianto.
L’impianto chiuderà ufficialmente nel 1992, poi il silenzio per anni, fino agli inizi del 2000 quando partono le cosiddette “bonifiche”, necessarie per eliminare ogni fonte di inquinamento.
Bene, anzi malissimo. Partono le innumerevoli gare per affidare quei lavori, ma partono anche sequestri, rinvii, perizie controverse. L’ultima in ordine di tempo condanna il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell’Ambiente. I fatti risalgono al 2014, quando la Deme Environmental si aggiudica il bando per la rimozione della colmata a mare e la bonifica dell’area marino-costiera di Bagnoli-Coroglio.
Facciamo attenzione alle date, anno 2014. Ebbene, pur avendo aggiudicato quella gara, non ci sarà mai la firma del contratto tra la Deme e il Ministero delle Infrastrutture, che a sua volta accuserà il Ministero dell’Ambiente per non aver stabilito uno spazio alternativo per lo smaltimento del materiale a quello dell’area di Piombino dopo il disinteresse di quest’ultima. Nel 2021, la gara viene così annullata per “interesse pubblico”. Cosa scopriamo ora? Che era stata individuata un’area più vicina, la darsena di Levante del porto di Napoli, evitando così costi e impatti ambientali per il trasporto del materiale fino a Piombino a oltre 220 miglia da Bagnoli. Ed eccoci ad oggi, il Ministero delle Infrastrutture dovrà non solo pagare tutte le spese processuali, ma anche dare seguito a quella gara. Ciò che mi chiedo è se con tutti questi ritardi e con le moderne tecnologie, non sia il caso di rivedere l’impatto ambientale, ma soprattutto fare in modo che le bonifiche, dopo 33 anni, possano “finire” e non “iniziare”.
Bagnoli ad oggi, rappresenta un spreco di denaro pubblico e un’opportunità mancata per lo sviluppo del territorio, dal mare negato ai cittadini, alle migliaia di posti di lavoro nel turismo, nelle attività ricettive e sportive che avrebbero potuto portare benefici già da tempo a ben due generazioni di giovani, alcune delle quali hanno già scelto di andare via da qui.
 
 
Demos Emilia Romagna
 
Demos Budrio, marcia in memoria della battaglia di Vigoroso
 
Il 21 ottobre, Demos Budrio ha partecipato alla marcia per commemorare il 79° anniversario della battaglia di Vigorso, che ha visto scontrarsi partigiani e tedeschi nell'autunno del 1944.
È significativo che si siano messe in cammino tutte le quinte della scuola superiore Giordano Bruno, arrivate fino a casa Maccagnani per ascoltare chi nel 1944 c'era, chi per studio analizza la storia e chi guida le amministrazioni comunali nel presente.
Solo unendo i più giovani con il mondo adulto si riflette con profondità sulla democrazia, le scelte, la via della pace, il futuro che vogliamo per le nostre vite!
 
Demos Lazio
 
"Trasformare l'esperienza da volontaria in azioni politiche concrete. Questo è quello che mi piace". Barbara Funari, assessora alle politiche sociali e alla salute della giunta Gualtieri, lo ripete come un mantra. Ci crede ed è l'idea con cui negli ultimi due anni ha portato avanti l'assessorato, sin dalla prima delibera, quella sui senza dimora che, di fatto, ha cancellato l'impostazione dell'accoglienza legata al freddo e al caldo.
A Roma una casa per le trans vittime di tratta. Storie di violenza a cui finalmente è stata posta fine con un luogo sicuro. 
 
 
 
Il 9 ottobre i precari delle ASL hanno scioperato ancora una volta e si sono riuniti in protesta presso la Regione Lazio
Si prospetta nuovamente una pesante discriminazione, se non la perdita definitiva del lavoro, per i dipendenti e le dipendenti in appalto che riguardano i servizi CUP, nonché le attività di back e front office della ASL Roma 3.
"Lo scorso maggio il Tar del Lazio ha annullato la gara d’appalto centralizzata per i servizi CUP delle ASL e Aziende Ospedaliere della nostra Regione - lo dichiara Cinzia Carraro, DemoS - Democrazia Solidale di Fiumicino - Su indicazione della Regione Lazio prima la ASL Roma 6 e in questi giorni la Asl Roma 3 hanno pubblicato delle gare ponte per l’affidamento del servizio. In particolare la gara pubblicata dalla ASL Roma 3 ha destato una forte preoccupazione perché in questa gara sono state completamente stravolte le clausole sociali necessarie a garantire la continuità lavorativa di chi è già in forza nell’appalto" 
Demos Frosinone: nominati i membri del Coordinamento Provinciale
 
Demos - Democrazia solidale conferma Luigi Maccaro nell'incarico di Segretario provinciale e nomina gli altri membri della Segreteria del partito guidato dall'On.le Paolo Ciani. Ad affiancare l'Assessore alle Politiche sociali del Comune di Cassino ai vertici provinciali del partito, sarà l'avv. Manuela Maliziola nel ruolo di Vice Coordinatrice con delega al Lavoro e alle Pari opportunità. Maria Grazia Baldanzi è stata eletta invece Presidente dell'Assemblea provinciale con delega alle Politiche sociali mentre la Vice Presidenza dell'Assemblea è stata affidata all'avv. Silvia Tusei. Alessandra Umbaldo è responsabile dell'organizzazione oltre che delegata ai temi dell'ambiente e della sostenibilità mentre Antonella Del Greco ricopre l'incarico di Tesoriera del Partito con delega alla formazione. Gianfranco Barletta, Sindaco di Supino, è il nuovo responsabile di Demos per gli Enti Locali mentre a Manuela Cerqua, consigliera comunale a Sora è stata affidata la delega agli Enti intermedi. Della segreteria provinciale fanno ancora parte l'avv. Antonella Liberatori che si occuperà dei rapporti con il Terzo settore, Bruno Galasso con delega alla Cultura e Bruno Pietrobono con delega a viabilità e sicurezza stradale. Infine al dott. Massimo Natalìa di Anagni è è stata affidata la delega alla Sanità. Il Gruppo Giovani si riunirà nelle prossime settimane per eleggere il proprio rappresentante in seno al Coordinamento provinciale che avrà la delega alle Politiche giovanili. Intanto la Segreteria nazionale ha individuato la candidata di Demos al Consiglio delle Autonomie Locali, nella fascia dei Comuni superiori ai 15 mila abitanti. É Alessandra Umbaldo, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Cassino, che sarà candidata nella lista "Il Lazio dei territori". Nei prossimi giorni il Coordinamento provinciale si riunirà per affrontare il tema delle imminenti elezioni provinciali ma è già deciso che uno degli amministratori di Demos sarà candidato.
 
Demos Toscana
DemoS, prima riunione del nuovo direttivo provinciale di Prato
 
Nei giorni scorsi si è riunito a Prato il nuovo direttivo provinciale di DemoS - Democrazia Solidale. Fanno parte del nuovo direttivo Sandra Mugnaioni, consigliera comunale e coordinatrice provinciale di Demos, Simone Puggelli, Carmine Felitti e Salvatore Bimonte.
"Il nostro scopo - afferma Sandra Mugnaioni - è quello di tradurre in impegno politico sul territorio pratese i valori ispirati alla Costituzione della Repubblica Italiana, alle Dichiarazioni internazionali sui Diritti dell'Uomo, alla Dottrina Sociale della Chiesa, alla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e a una visione antropologica che mette al centro la persona e l'ambiente in cui vive."
 
Demos Umbria
 
La Nazione | Il ruolo dei cattolici,
“Rinnovo della Giunta Demos pronti a sostenere una lista”
 
 
 
 
 
Lunedì 23 ottobre si è svolto a Perugia il convegno dal titolo: "L'impegno dei cat