scuola

La crisi climatica e la pandemia del Covid19 richiedono per superarle una nuova forma di civiltà che senza rinunciare ai valori democratici e sociali acquisiti, sia più rispettosa dell’ambiente e metta le basi per superare le disuguaglianze sociali che questa crisi pandemica ha messo in evidenza approfondendole e moltiplicandole.

Questo cambiamento di comportamento, sempre più necessario, non avviene automaticamente, ha bisogno di tempo e di formazione per acquisire i nuovi concetti che diano forma e contenuti omogenei al modello della nuova società civile in cui si desidererebbe vivere insieme a tutti.

Con la rivoluzione prodotta dall’informatica che ha modificato i concetti di spazio e di tempo, parametri in cui la persona si definisce e si riconosce, è necessario trasformare i contorni delle istituzioni che definiscono la democrazia, a partire dalla scuola, perché riguarda i giovani che naturalmente si adeguano immediatamente alla nuova realtà, però senza la consapevolezza necessaria a coglierne la qualità e le potenzialità, perché non ne conoscono il processo di realizzazione.

Affinché la società diventi più rispettosa dell’ambiente e dei singoli cittadini, la prima cosa in cui investire è la scuola per ridurre la piaga dell’analfabetismo e quella dell’abbandono scolastico, in drammatica ascesa, che la pandemia sta aggravando sempre più.

La scuola del prossimo futuro dovrebbe rappresentare il punto di riferimento della costruzione di una nuova socialità e della comunità cittadina e quindi essere sempre aperta a tutta la cittadinanza (oltre l’orario scolastico) e diventare un polo culturale integrato nella vita dei cittadini.

La nuova scuola dovrebbe essere orientata alla formazione della persona, della sua creatività, della sua capacità di pensiero critico e alla consapevolezza di essere un cittadino responsabile.

Si propone una scuola quindi come istituzione preposta a fornire alle nuove generazioni tutti gli elementi che descrivono e qualificano il processo evolutivo della maturazione delle società fino ad oggi, in modo tale che i giovani possano conoscere, comprendere e poi, se vogliono, possedere tutto il processo della conoscenza che sottostà alla realtà attuale e in questo modo riconoscerne il valore storico e personale.

La scuola del nuovo millennio informatizzato e quindi interconnesso nel tempo e nello spazio,dovrà ridefinire la propria finalità istituzionale diventando la struttura che permetta il passaggio del livello di civiltà raggiunto dalle generazioni precedenti che l’hanno vissuta e costruita, consapevolmente o meno, alle nuove generazioni attraverso tutti i linguaggi che ne possano descrivere la complessità: dalla lingua alle scienze, dalle arti alla storia, dalla matematica alla filosofia, dalle tecnologie alle attività manuali, dalla cultura dell’ambiente alla lavorazione della terra.

Dovrà essere perciò ridefinita la finalità istituzionale a partire dalla denominazione. Si propone: Ministero dell’Educazione della Formazione della Ricerca, Pubblica e Democratica.

Ministero dell’Educazione della persona e del cittadino, della Formazione, per essere in grado di esprimere nelle varie forme, la propria creatività e della Ricerca, perché senza prospettiva non c’é la persona e non si può costruire la civiltà, Pubblica e Democratica, perché questo è il livello qualitativo già raggiunto dall’umanità.

La scuola come servizio sul territorio dovrà avere come finalità l’educazione dei giovani alla cittadinanza democratica e quindi dovrà renderli consapevoli della propria originalità perché è ciò che possono condividere e mettere a disposizione per partecipare allo sviluppo della società in cui vivono. Per far questo la scuola dovrà essere lo strumento per qualificare la storia delle arti e dei mestieri e del paesaggio di ciascun territorio, come risorsa principale perché la sua funzione pubblica sia svolta in maniera efficace.

Per fare questo la struttura su cui si organizza l’istituzione scolastica di educazione formazione e ricerca, è il corpo insegnanti che ha come finalità quella di trasmettere il livello di qualità sociale raggiunto e di suscitare curiosità e desiderio di sapere nei giovani, consci del fatto che solo se si prova gusto nel conoscere si impara e che solo nel piacere della comunicazione di se’ si esercita e si sviluppa la creatività.

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