Imminente lo sfratto per 13 famiglie a Novara
La Voce di Novara e La Stampa del 5 luglio 2023 dedicano ampio spazio alla
situazione delle 13 famiglie che a partire dal 31 luglio si
troveranno in seguito allo sgombero delle case popolari di Via
Bonola, via della Riotta e via Pianca per permettere i lavori di
abbattimento e ristrutturazione.
L’articolo della Stampa ricostruisce l’intera vicenda a partire da una intervista a Piergiacomo Baroni, esponente di DemoS e capogruppo consigliare di Insieme per Novara. Baroni spiega che già nell’autunno del 2022 era emerso il problema della prossima demolizione delle case popolari, con la conseguente perdita della casa per 16 famiglie occupanti abusive, come testimoniato dall’interrogazione di Baroni stesso del 12 ottobre.
A dicembre Baroni ottenne l’approvazione di una mozioni per creare un tavolo istituzionale per affrontare il problema e a febbraio 2023 sempre Baroni aveva presentato un’altra interrogazione in consiglio comunale, oltre che a istituire un comitato che raccoglieva le famiglie toccate dal problema.
Baroni ha anche ottenuto un incontro con il prefetto e con le associazioni del volontariato tra cui Sant’Egidio, proponendo che ATC affidasse a queste associazioni gli alloggi di sua proprietà non abitabili. Le associazioni avrebbero contribuito al restauro per renderle disponibili a chi fosse senza casa. ATC non ha accettato la proposta.
A inizio marzo 2023 Baroni richiese un incontro con il prefetto, il sindaco e ATC per trovare soluzioni alternative, gli interlocutori coinvolti dimostrarono a parole il loro interesse, ma la riunione non fu mai convocata.
Intanto per tredici delle sedici famiglie originari si avvicina la data dello sfratto, senza che sia stata individuata una soluzione per ventitré adulti e ventidue minori.
L’articolo della Stampa ricostruisce l’intera vicenda a partire da una intervista a Piergiacomo Baroni, esponente di DemoS e capogruppo consigliare di Insieme per Novara. Baroni spiega che già nell’autunno del 2022 era emerso il problema della prossima demolizione delle case popolari, con la conseguente perdita della casa per 16 famiglie occupanti abusive, come testimoniato dall’interrogazione di Baroni stesso del 12 ottobre.
A dicembre Baroni ottenne l’approvazione di una mozioni per creare un tavolo istituzionale per affrontare il problema e a febbraio 2023 sempre Baroni aveva presentato un’altra interrogazione in consiglio comunale, oltre che a istituire un comitato che raccoglieva le famiglie toccate dal problema.
Baroni ha anche ottenuto un incontro con il prefetto e con le associazioni del volontariato tra cui Sant’Egidio, proponendo che ATC affidasse a queste associazioni gli alloggi di sua proprietà non abitabili. Le associazioni avrebbero contribuito al restauro per renderle disponibili a chi fosse senza casa. ATC non ha accettato la proposta.
A inizio marzo 2023 Baroni richiese un incontro con il prefetto, il sindaco e ATC per trovare soluzioni alternative, gli interlocutori coinvolti dimostrarono a parole il loro interesse, ma la riunione non fu mai convocata.
Intanto per tredici delle sedici famiglie originari si avvicina la data dello sfratto, senza che sia stata individuata una soluzione per ventitré adulti e ventidue minori.