Monica Curino del periodico L’Azione ha intervistato Piergiacomo Baroni, esponente di DemoS e capogruppo di “Insieme per Novara”, sui due dei temi attorno ai quali Baroni ha incentrato la sua azione politica, cioè il problema delle famiglie a breve senza casa della zona di Sant’Agabio e sui rifugi per i senza fissa dimora.

Sugli sgomberi delle famiglie abusive dalle case popolari di Sant’Agabio è emerso che lo sgombero slitta dal 31 luglio a fine estate, lasciando così più tempoper trovare una soluzione. Commenta Baroni:

«La speranza è che in questi due mesi di tempo l’Amministrazione riesca a trovare una soluzione. Non si può non pensare a queste 12 famiglie, che vedono la presenza di 22 minori.

La notizia del rinvio è emersa dopo una mia mozione urgente sul tema. La mozione non è stata discussa, ma che ha portato l’assessore alle Politiche sociali, Teresa Armienti, ad annunciare come lo sgombero non sarà più al 31 luglio. L’appalto per la demolizione e la ricostruzione ha riferito non è ancora assegnato. Per questo gli sgomberi saranno dopo l’estate

La situazione però non cambia riprende Baroni Il Comune, in questi casi, ha spesso diviso le famiglie, con padre da una parte e madre e figli dall’altra. Noi non vorremmo, tra le altre cose,che accadesse questo. Puntiamo molto sull’unità dei nuclei famigliari, sui loro diritti. A settembre vorremmo che queste famiglie possano avere una casa e che non vengano divise».

Abbiamo chiesto di essere ricevuti e ascoltati, per fare le nostre proposte, ma non ci hanno dato risposte. Cí parlano del fatto che sono abusivi. D’accordo, se saranno abusivi ci sarà un procedimento, ma non è questo l’atteggiamento da tenere, non è con un atteggiamento moralistico che si risolvono i problemi. Andrebbe cercato un centro d’accoglienza per queste persone, per aiutarle a ripartire. Sant’Egidio ha risistemato delle case, accogliendo persone senza un’abitazione. In un anno sono riuscite a ripartire, a reinserirsi nella società. Lo si potrebbe fare insieme ad altre associazioni impegnate in questo ambito».


Sull’emergenza abitativa Baroni, impegnato nella Comunità di Sant’Egidio, torna anche a parlare del dormitorio per i senza fissa dimora.

«I poveri e il dormitorio non devono essere abbandonati in un angolo periferico della città come una discarica, ma collocati in zone più centrali, per consentire loro di raggiungere i servizi e le mense a loro disposizione.

La collocazione del dormitorio all’ex-villaggio TAV è un errore. Non è giusto porre un dormitorio in periferia, dove poi diventa difficile raggiungere i servizi utili e le mense. Così si spostano i poveri in periferia, quasi come rifiuti. Sarebbero più utili piccole strutture diffuse e non un unico dormitorio».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *