Se non arriveranno risposte sul futuro dell’Ilva “i rischi di tenuta sociale sono forti“.

Lo ribadisce DemoS Piemonte, esprimendo ancora una volta la preoccupazione di tutta la città di Novi Ligure per la grave situazione. Oggi l’ex Ilva di Novi occupa 600 lavoratori, più altri 200-250 dell’indotto, tra quelli dell’autotrasporto, manutenzione, pulizie, movimentazione e mensa.

“Se i lavoratori dipendenti usufruiranno degli ammortizzatori sociali, quelli dell’indotto rischiano di non avere nessuna copertura. Oggi lo stabilimento è praticamente fermo perché non arrivano rotoli d’acciaio da Taranto. La situazione rischia di diventare insostenibile e sta crescendo in città, e soprattutto tra i lavoratori, un clima di attesa e di rabbia. Fino ad oggi c’è stato un grande senso di responsabilità da parte di tutti, ma se non dovessero arrivare risposte certe nei prossimi giorni i rischi di tenuta sociale sono forti” aggiunge Democrazia Solidale.

Si è appena svolta in Commissione Industria al Senato l’audizione della Regione Piemonte, insieme al presidente Alberto Cirio e all’assessore al Lavoro Elena Chiorino c’erano i sindaci di Novi Ligure Rocchino Muluiere, di Racconigi Valerio Oderda e il vice sindaco di Gattinara, Daniele Baglione. In pratica tutti gli amministratori dei Comuni piemontesi che ospitano insediamenti dell’ex Ilva.

Il prossimo venerdì 9 febbraio 2024 si terrà un nuovo tavolo permanente, questa volta a Novi Ligure, sede del principale stabilimento Ilva in Piemonte.

Un commento su “La crisi ex-Ilva e i timori per la tenuta sociale”

  • Ex ILVA ex FIAT due casi di importanza mondiale. Diamo il giusto e necessario peso alla risoluzione dei problemi che riguardano non solo i lavoratori interessati, ma tutto il paese Italia oggi.

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