Da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus la fascia più debole della popolazione si è trovata a fare i conti con maggiori difficoltà. Ma se la pandemia ha ridotto allo stremo chi già prima faticava a sbarcare il lunario, oggi c’è anche chi ha fame per la prima volta.

DemoS chiede attenzione anche per questa “nuova povertà”.

“Il dato di fatto è la nuova povertà: lo capiamo dalle tante richieste di aiuto e dalle domande arrivate ai vari Comuni per i buoni spesa nati proprio per le fragilità emerse con l’emergenza. Chi ha perso il lavoro, chi ha dovuto chiudere il negozio. I giovani senza impiego, chi aveva appena avviato un’attività. E poi ci sono quelli già invisibili: chi pur non avendo un contratto, portava a casa un guadagno con piccoli lavoretti. Badanti, colf, padri di famiglia che sfamavano i figli e ora non ci riescono più. Persone che prima avevano uno stipendio, ma che oggi hanno solo conti da pagare. Dobbiamo iniziare a pensare al dopo: lavoro, sostegno per bollette e affitti sono le politiche sui cui lavorare” spiega la coordinatrice provinciale di DemoS-Democrazia Solidale Elena Apollonio.

“Il primo passo, nell’immediato, è stato quello di pensare a come aiutare anziani e persone fragili sole in casa, persone da proteggere perché maggiormente esposte alla malattia. Quando la situazione si è aggravata, è stato evidente che si debba allargare la platea delle persone da aiutare. Ci dobbiamo attivare con iniziative solidali insieme a tutte le realtà dei vari territori per dare un aiuto concreto alle famiglie e alle singole persone in difficoltà. Stimolando le istituzioni – Regione e Comuni – ad essere veramente concrete nelle politiche sociali” conclude Apollonio.

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