Nella seduta del consiglio comunale dell’11 luglio scorso è stata discussa l’interrogazione presentata dal consigliere Piergiacomo Baroni in merito allo sgombero effettuato in via San Bernardino da Siena 14 a Novara durante il quale sono state allontanate 15 persone, 14 stranieri e un’italiana. L’assessore Lanzo ha confermato che durante lo sgombero non erano presenti assistenti sociali ma solo forze dell’ordine e che non si è fatto altro che allontanare le persone invitandole a presentarsi ai servizi sociali se ne avessero avuto necessità.

Nella replica Baroni ha sottolineato come l’assenza di personale dei servizi sociali ha impedito di verificare le situazioni personali di ciascun occupante abusivo e di attivare percorsi di reinserimento sociale e abitativo. È inutile spostare il problema se non si affrontano le situazioni di ciascuno. È probabile che non avendo alternative le persone occuperanno altri spazi non idonei. Inoltre dei 14 stranieri nessuno è stato espulso dalle forze dell’ordine quindi si trattava di persone che comunque avevano titolo a rimanere Italia e comunque non espellibili.

La “profezia” si è subito realizzata infatti in data 15 luglio è stato effettuato un altro sgombero di una palazzina sempre in via San Bernardino da Siena ma questa volta al n° 16 anziché il 14. Dieci stranieri sono stati allontanati. Sarebbe interessante sapere se sono gli stessi cacciati senza alternativa alcuni giorni prima.

Non si può affrontare il problema dell’abusivismo solo in termini di ordine pubblico come nell’800, è soprattutto un problema sociale. Le persone non vanno spostate, ma ascoltate altrimenti il problema si sposta ma non si affronta né tanto meno si risolve.

Ci preoccupa questo modo di agire soprattutto in previsione dell’abbattimento di intere palazzine in via Bonola e via Calderara nella zona di Sant’Agabio in cui sono presenti nuclei familiari anche con minori.

DemoS condanna questo modo disumano e soprattutto inutile e miope di affrontare il problema e invita l’amministrazione comunale a gestire le situazioni d’emergenza con più umanità e lungimiranza.

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