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Il Corriere della Sera di lunedì 18 settembre 2023 pubblica un articolo a firma Nicolò Fagone La Zita che fa il punto sulla situazione del centro di via Traves a Torino, istituzionalmente destinato a alloggiare i senza fissa dimora nel periodo invernale e provvisoriamente concesso alla Prefettura e in gestione alla Croce Rossa per dare ospitalità ai migranti appena sbarcati in Italia. Al momento sono ospitate 340 persone, anche se la capacità della struttura è di 180 posti. Le condizioni sono precarie, con tende appoggiate al cemento di un piazzale e due sole docce per tutti gli ospiti del centro.

Inoltre la concessione del sito alla Prefettura scadrà il primo ottobre, ancora non si è parlato di una proroga e non è stata individuata una soluzione ufficiale. Tra due settimane, dunque, la situazione potrebbe precipitare.

Nell’articolo trova spazio un’ampia intervista a Elena Apollonio, consigliera comunale di DemoS, che ha visitato domenica il centro con Paolo Ciani, segretario nazionale di DemoS – Democrazia Solidale e vicecapogruppo del PD alla Camera, e altri esponenti di DemoS.

Apollonio osserva: «La migrazione è un fenomeno strutturale, non emergenziale, eppure il governo sembra far finta di nulla. Nel centro torinese ci sono centinaia di persone che dormono sull’asfalto, una situazione drammatica. Per fortuna non si registrano disordini, ma sotto il profilo sanitario, per fare un esempio, ci sono due docce per 350 persone. Non so se questa si possa chiamare accoglienza.

Tra gli utenti ci sono anche una ventina di minori non accompagnati, il più piccolo ha 12 anni ed è arrivato da solo dal Senegal. Anche lui come gli altri si trova in un contesto terribile: il centro doveva essere un punto di smistamento, invece ci sono ragazzi che sono lì da inizio luglio. Il Ministero della Difesa dovrebbe dare delle risposte.

Il governo poi continua a ragionare in una logica dell’emergenza, quando invece la migrazione è un fenomeno storico e strutturale, impossibile da evitare, quindi occorre mettere fine alla propaganda e creare delle condizioni migliori. Serve una seria presa in carico di questi ragazzi, non si possono tenere in dei container. Se li aiutiamo ad inserirsi sono delle vere e proprie risorse, capaci di produrre ricchezza e di pagarci in futuro le pensioni».


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