Comunicato stampa

In tutte le grandi città, e Torino, non è esente, ci sono persone, soprattutto straniere, che a causa di difficoltà economiche o discriminazioni nel mercato immobiliare, sono costrette a vivere in contesti abitativi informali o con modalità non idonee per la registrazione anagrafica : affitti in nero, contratti non registrati, subaffitti, alloggi accatastati cone soffitte o garage. Persone che lavorano e spesso hanno figli, escluse, di fatto da diritti, servizi, prestazioni di welfare pubblico, di fatto “invisibili”.

Il Consiglio comunale di Torino, accogliendo l’appello promosso dall’associazione Arteria e sottoscritto da oltre 140 associazioni, onlus, parrocchie, ha approvato la mozione 6088 “Per il diritto effettivo alla residenza” che la consigliera Elena Apollonio di Demos – Democrazia Solidale / Alleanza dei Democratici ha presentato come prima firmataria, con cui si prova a portare un po’ di luce in una Torino nascosta.

Dare la residenza in tutti questi casi significa applicare il diritto alla residenza, come previsto dall’art 43 del Codice civile, rendere effettivo il diritto di cittadinanza, riportare alla condizione di legalità molte situazioni irregolari. Un percorso che impegna la città a rendere legale e effettiva l’autocertificazione della residenza, a rivedere le iscrizioni virtuali presso le Case comunali, rimuovendo le differenze tra i vari tipo di iscrizioni attualmente definite, a farsi portavoce a livello nazionale per una revisione della legge 23 maggio 2014 n. 80.

La mozione è stata approvata con 23 voti favorevoli, nessun contrario, nessun astenuto.

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