Scuola luogo di libertà e cittadinanza


Scrivo questa riflessione ai miei concittadini perché si ricordino al momento di eleggere i propri rappresentanti, a partire dalle comunali del 2021 in poi, come il governo delle destre e dei cinque stelle abbia affrontato questo momento di crisi.

La decisione di tenere chiuse le scuole.

L’evidenza palese è che, della democrazia e dei suoi valori, dell’educazione e dei diritti delle future generazioni all’educazione e alla formazione della cultura della cittadinanza, non interessa ai nostri ”governanti”.

Lo dimostra anche l’ultima iniziativa di aprire con solerzia i centri commerciali, addirittura in anticipo sul decreto governativo. Mentre non è stata considerata la possibilità di rispettare le indicazioni del governo di aprire almeno a tutto il primo ciclo della scuola.

A niente sono servite le dimostrazioni di civile richiesta a essere rispettati nei loro diritti, da parte delle studentesse e degli studenti che hanno sottolineato con il loro comportamento che le scuole e i luoghi di formazione, sono loro di diritto.

A nulla sono valsi gli studi e le ricerche che hanno dimostrato che investire nella scuola nella ricerca e nei servizi culturali è il miglior investimento economico che uno Stato possa fare, perché strutturale e a lungo termine.

A niente sono servite le statistiche che hanno dimostrato che le scuole sono luoghi dove il contagio è bassissimo al contrario dei centri commerciali e dei luoghi dello shopping.

Forse il problema è che i nostri governanti o sono in malafede o non sanno leggere, dovrebbero essere i primi a frequentare le scuole

Perché non si possono aprire le scuole?

Forse perché emergerebbe l’incapacità di riorganizzare alla luce dell’emergenza il servizio pubblico dei trasporti?

Forse perché emergerebbe troppo chiaramente il grave danno e il costo che le scelte liberiste di sacrificare al commercio e alla finanza tutti i servizi democratici dell’educazione e della salute , che i cittadini italiani devono pagare?

Quanto peserà questa limitazione alle relazioni umane vitali per i ragazzi nella loro crescita personale?

E quanto peserà la mancanza di formazione per un loro futuro sviluppo delle personali capacità creative e di partecipazione alla crescita del sistema produttivo nella continuazione della nostra civiltà democratica nei prossimi anni?

Come servizio pubblico la RAI ha lanciato un suo programma di lezioni disciplinari con lo slogan “ la scuola è un esercizio di libertà”.

Forse è per questo che i nostri governanti, che sono in grado di esercitare il potere solo attraverso sanzioni e controllo in puro stile fascista, hanno deciso della chiusura delle scuole. Perché della libertà e della democrazia, non essendone all’altezza, hanno paura.

Per questo vorrei richiamare i miei concittadini che al momento delle elezioni, si informino sui programmi definiti e puntuali di investimento che rispettino i principi fondamentali della democrazia, cioè dell’educazione e della salute sia delle persone che del territorio.

Richiedano ai candidati tempi e progetti attaverso cui i loro programmi diventino reali, per poterli verificare in itinere, esercitando finalmente il nostro diritto di cittadinanza.

Possiamo inaugurare così finalmente una politica che sia veramente una costruzione progressiva di qualità della vita e di civiltà e non uno sfoggio di buona eloquenza e di accattivante sceneggiata rappresentata per incantare e ingannare un pubblico ingenuo e credulone.

Dare il nostro consenso ci coinvolge direttamente alla responsabilità della creazione del nostro futuro.

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